Cirò ha dato i natali a uomini illustri quali Luigi Lilio, che ha consentito la riforma del Calendario Gregoriano nel 1582, oggi in uso in gran parte del Globo terrestre; Giano Lacinio, alchimista del 1500; Gian Teseo Casoppero umanista; il poeta Luigi Siciliani; Giovan Francesco Pugliese storico che ci ha tramandato un prezioso testo sulla storia del Paese; San Nicodemo Abate, venerato in Cirò ed il cui nome è portato da tanti cittadini fin da tempo immemore.
Numerosi sono i Palazzi signorili disseminati nel centro storico. Su tutti svetta il Castello, iniziato in epoca normanna e posto nella parte alta del vecchio borgo, con una vasta pianta a forma trapezoidale, due torri angolari circolari scarpate e un bastione pentagonale. Le mura avvolgono il borgo cui si può accedere con quattro porte: Mavilia, Scezzari, Cacovia, Falcone. Nel Centro storico si trova inoltre un apparato museale archeologico, sulla civiltà contadina, su Luigi Lilio e Giano Lacinio. Da menzionare ancora il panorama che si può ammirare dal Belvedere di Porta Mavilia con una vista mozzafiato che spazia fin sul mare Ionio. Numerose sono le chiese nel cuore dell’antico borgo medievale, tra cui la Chiesa di Santa Maria De Plateis che si affaccia sulla piazza centrale, la Chiesa di San Menna di origine bizantina, la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesetta di San Nicodemo. Il paesaggio, scarsamente antropizzato, presenta fauna e flora rara che fanno di Cirò un Parco di Naturale Biodiversità. Scendendo poi verso la costa si trova un’area SIC (Sito di interesse Comunitario), una costa splendida ed incontaminata di 5 Km di lunghezza, con la presenza delle Dune di Marinella, dove oltre la macchia mediterranea è presente, per il suo clima mite come il Charybdis marittima, la ginestra bianca, l’Allium ampeloprasum e l’Acanthus spinosus.
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